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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Emorroidi esterne: sintomi, cause, cura

Cosa sono le emorroidi esterne?


Le emorroidi esterne si presentano come piccoli grumi che compaiono attorno all'ano. Si differenziano dalle emorroidi interne, le quali si manifestano principalmente all'interno dell'ano e del retto. Nella maggior parte dei casi, le emorroidi esterne non causano particolari problemi ma l'insorgenza di un coagulo, anche noto come trombosi emorroidaria, potrebbe renderle particolarmente dolorose.


emorroidi esterne


Sintomi


  • Prurito intorno all'ano o all'area rettale;
  • Dolore intorno all'ano, soprattutto quando si trascorre molto tempo seduti;
  • Noduli vicino all'apertura dell'ano;
  • Sangue sulla carta igienica o nel water, probabilmente situato sulla superficie esterna delle feci e che fuoriesce direttamente dalle emorroidi.


Soprattutto quando sono di dimensioni più grandi, le emorroidi esterne potrebbero rendere difficile la pulizia intorno all'area anale. Bisogna sottolineare che i sintomi delle emorroidi esterne sono comuni anche ad altre condizioni. In ogni caso, solitamente, a distanza di qualche giorno, i sintomi potrebbero andare via. In modo graduale, infatti, il nostro organismo è, in genere, in grado di riassorbere le emorroidi esterne.


Le emorroidi esterne potrebbero sì essere pruriginose e irritanti, causando dolori e fastidi, ma c'è da dire che nella maggior parte dei casi i pazienti potrebbero anche non riportare alcun sintomo. Non è necessario preoccuparsi eccessivamente in presenza di emorroidi esterne che sanguinano in forma lieve. Al contrario, la situazione è da non sottovalutare quando le emorroidi esterne diventano trombizzate.


Un'emorroide si definisce trombizzata quando le vene che causano il rigonfiamento nell'emorroide favoriscono lo sviluppo di un coagulo di sangue. Di conseguenza, il sangue non può fluire verso l'emorroide e l'effetto può essere doloroso. Su una pelle chiara le emorroidi trombizzate possono apparire blu o violacee e nere o marrone sulla pelle scura.


Quando il coagulo di sangue passa o l'organismo lo riassorbe, l'emorroide esterna in alcuni casi può lasciare un'escrescenza cutanea perianale, la quale, soprattutto quando si rivela difficile da pulire, potrebbe essere rimossa chirurgicamente.


Cause


Le cause delle emorroidi esterne sono simili a quelle delle emorroidi interne. Le principali sono:


  • Sforzo durante la defecazione da cui consegue l'accumulo di sangue nell'area anale, generalmente causato da stitichezza o diarrea;
  • Stare seduti per troppo tempo sul water, in quanto ciò può far sì che si eserciti pressione sui tessuti attorno al retto e all'ano;
  • Gravidanza, in quanto l'addome potrebbe esercitare una maggiore pressione su queste vene;
  • Obesità;
  • Tendenza a sollevare con una certa frequenza carichi pesanti;
  • Alimentazione scorretta e povera di fibre;
  • Età, in quanto col trascorrere degli anni i tessuti che rivestono l'ano e lo sfintere diventano più sottili e meno in grado di resistere alla pressione derivante da spinte e sforzi;
  • Ascite, cioè accumulo di liquido nella cavità addominale e peritoanale.


Un soggetto potrebbe avere contemporaneamente sia le emorroidi esterne che quelle interne. Quelle esterne tendono ad essere più dolorose semplicemente perché la parte esterna dell'ano è maggiormente sensibile. Non è da escludere, come fattore di rischio delle emorroidi, la storia familiare. Questo vuol dire che, ad esempio, potrebbero esservi più elevate probabilità di comparsa delle emorroidi esterne se all'interno della tua famiglia qualcuno ha già sofferto o soffre della medesima condizione.


Diagnosi


Per una diagnosi di emorroidi esterne è necessario rivolgersi ad un proctologo e sottoporsi, innanzitutto, ad una visita proctologica. Per giunta, come poc'anzi anticipato, i sintomi delle emorroidi potrebbero essere associati anche a condizioni o patologie di più seria entità, tra cui:



In caso di emorroidi esterne, ai fini della diagnosi, potrebbe essere sufficiente esaminare l'area attorno all'ano. Potrebbe, però, capitare che le emorroidi, al momento della visita, siano rientrate. In tal caso, il proctologo potrebbe eseguire un'anoscopia, attraverso la quale sarà possibile verificare la presenza di problematiche all'interno del canale anale e del retto ed effettuare eventualmente una diagnosi di emorroidi interne. Non è da escludere il ricorso ad ulteriori esami endoscopici, soprattutto in presenza di sanguinamento rettale, come sigmoidoscopia e colonscopia.


Quanto durano le emorroidi esterne?


Non è semplice rispondere a questa domanda, in ragione del fatto che la durata può variare da un soggetto all'altro. In linea generale, le emorroidi esterne, quando sono più piccole, tendono a scomparire da sole in pochi giorni. Diverso è il caso delle emorroidi più grandi, soprattutto quando le stesse causano dolore, gonfiore e prurito. In questo caso, potrebbe essere necessario ricorrere a trattamenti specifici, anche con l'ausilio di alcuni farmaci.


Se, invece, le emorroidi esterne sono trombizzate i tempi si allungano. In generale, potrebbe essere necessario attendere qualche settimana prima che scompaiano. Nell'arco di 7-10 giorni il dolore dovrebbe migliorare. È importante che il trombo si riassorba completamente, altrimenti potrebbero verificarsi complicazioni o, meglio, la perdita di afflusso di sangue e possibili danni anche ai tessuti circostanti.


C'è un aspetto importante da precisare. Le emorroidi esterne, anche quando scompaiono, possono ripresentarsi, il che vuol dire che il paziente potrebbe averci a che fare regolarmente se non adotta le misure adeguate per prevenirle.


Come sgonfiarle e farle rientrare?


Una delle domande che si pongono maggiormente gli utenti è se le emorroidi esterne rientrano, dopo quanto e cosa eventualmente si può fare per farle rientrare o sgonfiare. Chiaramente, molto dipende dalla gravità dei sintomi. Quando la situazione è più grave, si può fare ben poco in modo autonomo e l'unica soluzione potrebbe essere l'intervento chirurgico. In altri casi, invece, potrebbe essere utile seguire questi consigli (è fatta salva l'indicazione di rivolgersi ad uno specialista per ulteriori e più precise delucidazioni):


  • Aumentare l'apporto giornaliero di fibre, eventualmente anche tramite l'assunzione di integratori;
  • Andare immediatamente in bagno appena se ne avverte lo stimolo;
  • Utilizzare prodotti da banco appositi per il trattamento delle emorroidi esterne, come ad esempio creme lenitive;
  • Avvolgere del ghiaccio in un panno e applicarlo sulle emorroidi per periodi non superiori a 15 minuti per sessione.


Come curare le emorroidi esterne?


Qualora i rimedi naturali e casalinghi poc'anzi indicati dovessero rivelarsi insufficienti, il proctologo potrebbe decidere di operare le emorroidi esterne.  L'intervento alle emorroidi esterne, anche noto come emorroidectomia, consiste nella rimozione di un'emorroide esterna mediante laser, bisturi o un dispositivo di cauterizzazione. Per eseguire la procedura viene in genere utilizzato un anestetico locale. Si tratta di una procedura abbastanza semplice di per sé anche se il decorso post-operatorio e il percorso per giungere alla completa guarigione potrebbe essere un po' lungo. Gran parte dei fastidi, come ad esempio la defecazione dopo l'intervento, tende a concentrarsi nei primi giorni per poi, man mano, scomparire.

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