Stipsi e sindrome da defecazione
La stipsi (stitichezza) è una condizione molto comune caratterizzata da un rallentamento del transito intestinale delle feci che si presentano poco o molto abbondanti, causando problemi di evacuazione. La frequenza normale può variare da una volta al giorno per l’uomo a tre volte a settimana per la donna. Lo stimolo dell’evacuazione si verifica quando il retto si riempie di feci; in alcuni casi il soggetto non riesce a svolgere le sue funzioni fisiologiche a causa della sindrome da ostruita defecazione che, se persistente, deve essere risolta mediante clisteri, lassativi e manovre manuali.
Quali sono le principali cause?
Uno scorretto stile di vita caratterizzato da carenza di fibre (frutta e verdura) e di liquidi, sedentarietà e stress predispone alla stipsi. La sindrome da ostruita defecazione, invece, può verificarsi in concomitanza con altre patologie come il prolasso del retto o altre disfunzioni del perineo. Anche l’eccessivo utilizzo di farmaci (antidepressivi, analgesici, diuretici ecc…) contribuisce al rallentamento del transito intestinale.
Se la stipsi persiste, quando consultare uno specialista?
Spesso si è portati a pensare che la stipsi sia una condizione normale ma, se è alternata a periodi di diarrea e perdite ematiche, è il caso di consultare un medico proctologo. La visita specialistica consiste in un’esplorazione digitale e successivamente in una colonscopia per individuare le cause della stipsi, ma soprattutto escludere quelle di tipo organico. In caso di sindrome da ostruita defecazione si procede anche con la defecografia, un esame radiologico specifico per studiare le varie fasi della defecazione.
Consigli per sconfiggere la stipsi
Non rimandare l’evacuazione ed evitare sforzi eccessivi: spesso, i numerosi impegni della vita quotidiana ci costringono ad ignorare il primo stimolo, ma è necessario recarsi in bagno appena possibile. Durante la defecazione è importante non esagerare con gli sforzi che potrebbero causare l’insorgenza di altre fastidiose patologie, come le emorroidi. La posizione più adatta per la defecazione è quella definita “alla turca”, nella quale l’addome viene adagiato delicatamente contro le cosce.
Non esagerare con l’uso di lassativi: è sempre meglio assumerli per un periodo limitato (al massimo una decina di giorni) e sotto stretto controllo del medico di fiducia. Ricordiamo che i lassativi non intervengono all’origine della stipsi.
Curare l’alimentazione: la stipsi si combatte a tavola nutrendosi di cibi contenenti il corretto apporto di fibre per l’organismo. Gli alimenti di origine vegetale ne sono ricchi e l’assunzione regolare permette feci voluminose e morbide, riequilibrando la flora intestinale. Questa dieta a base di fibre deve essere introdotta in modo graduale per evitare altri disturbi come coliti e meteorismo. È buona norma bere sempre almeno due litri di acqua al giorno.
Attività fisica e sport: la sedentarietà porta al graduale indebolimento dei muscoli dell’addome, impedendo di esercitare un’adeguata pressione durante la defecazione. Il movimento, invece, fa bene a tutta la muscolatura del corpo facilitando la peristalsi intestinale. Praticare una regolare attività fisica (sono sufficienti anche 20 minuti di passeggiata al giorno), favorisce l’attività del colon facilitando la spinta delle feci verso il basso.