Visita proctologica: cosa è e chi è lo specialista che la esegue
La visita proctologica permette di diagnosticare diversi disturbi della zona anorettale.
È una visita medica che viene eseguita da un medico specializzato nello studio e nella cura delle patologie che interessano il retto e l'ano, il proctologo.
La visita proctologica fa male?
Molti pazienti, nonostante la necessità, tendono a non fare o rimandare la visita proctologica per imbarazzo, timore o mala informazione. Questo porta a trascurare una sintomatologia che potrebbe quindi aggravarsi, oltre che a far cronicizzare malattie che, se trattate in tempi adeguati, hanno più probabilità di risoluzione.
La visita proctologica NON è dolorosa, non fa male ed è importante che il paziente sia quanto più rilassato possibile per permettere al medico di ispezionare la zona trattata e formulare quindi una corretta diagnosi.
In cosa consiste la visita proctologica?
Vediamo i vari passaggi:
A discrezione dello specialista al paziente può essere chiesto di sottoporsi ad un clistere il giorno prima dell’esame e circa 2 ore prima della visita.
Una volta giunti in studio, il medico effettuerà l’anamnesi durante la quale lo specialista chiede al paziente:
- la descrizione dei sintomi e dei disturbi di cui soffre.
- quando sono comparsi i sintomi e con che frequenza si presentano.
- eventuale familiarità per problemi anorettali.
- informazioni su eventuali terapie o interventi chirurgici precedenti per il suo problema.
Segue l’osservazione: lo specialista osserva la zona perianale per identificare eventuali problemi visibili esternamente.
Lo specialista chiede al paziente di coricarsi sul lettino sul fianco sinistro, piegando le gambe sull’addome e portando i glutei sul bordo del lettino.
Il medico fa una prima ispezione non invasiva e identifica problemi già visibili sulla cute esterna. Dopo la fase di osservazione e in base ai sintomi del paziente, lo specialista valuta se è possibile procedere con le fasi successive: in caso di problemi che potrebbero rendere la prosecuzione difficoltosa, per esempio in presenza di ragade acuta e dolente, il medico può eseguire solo alcune fasi della visita.
- palpazione: lo specialista appoggia un dito sulla zona perianale per verificarne la consistenza al tatto e identificare eventuali anomalie.
- esplorazione rettale: in questa fase il medico inserisce delicatamente un dito ben lubrificato nell’ano per permettergli di valutare meglio eventuali patologie e la capacità di contrazione e rilassamento dei muscoli sfinteri. A questo scopo il medico può chiedere al paziente di contrarre la zona anorettale come se stesse evacuando.
Eventuali strumenti
RETTOSCOPIA E ANOSCOPIA: l’ultima fase della visita può consistere nell'ispezione del canale anorettale con l’ausilio di un anoscopio e di un rettoscopio.
Con questi strumenti il proctologo può visionare il canale anale (anoscopia) e la parte bassa del retto (rettoscopia). Lo specialista potrebbe inoltre avere la necessità di eseguire biopsie o piccoli trattamenti ambulatoriali.
L’anoscopia permette di verificare la presenza di emorroidi interne e lo stadio della malattia.
L'anoscopia fa male?
L'anoscopia si avvale di uno strumento molto simile, nelle dimensioni, ad una sonda per clistere. Dopo essere stato appositamente lubrificato, l'anoscopio viene inserito delicatamente nell'orifizio anale, per valutare sia il canale anale che il retto basso e riscontrare, ad esempio, la presenza di emorroidi che esternamente non sono visibili ma anche ragadi ed altre condizioni che causano sanguinamento rettale. L'anoscopio viene fatto ruotare con delicatezza, in maniera tale che il paziente non possa avvertire dolore. Pertanto, possiamo concludere che l'anoscopia non fa male. Al massimo, possono essere avvertiti dei leggeri fastidi che tenderanno, comunque, a scomparire non appena lo strumento verrà estratto.